di Nemrud Kurt – SVT – Sveriges Television, 8/3/2021
Traduzione di M. Albanese
L’analisi – Il Campionato europeo è dietro l’angolo, così come la finestra di calciomercato era aperta. Questo è quanto. E allora, Marek Hamsik è pronto per l’IFK Göteborg. Non dovrebbe essere così, e invece possiamo scriverlo per davvero
Non era un giocatore sul viale del tramonto, quello che si era trasferito in Cina. Non si trattava di una stella in procinto di estinguersi, pronta a dire addio. Piuttosto, quando Marek Hamsik ha lasciato Napoli a 31 anni, lo ha fatto come il miglior marcatore di tutti i tempi nella storia del club, avanti anche rispetto a Diego Maradona. Ha salutato nella finestra di trasferimento invernale [il 14 febbraio 2019, dopo dodici anni trascorsi a Napoli, N.d.T] ed è quasi scomparso, accompagnato dalle sue 121 reti segnate in 520 partite – e non ha mai più giocato.
Con lui nei panni di un direttore d’orchestra, il Napoli era riuscito a praticare un calcio fatto di velocità, fantasia e raffinatezza. Quella squadra era amata da molte persone. Riceveva complimenti ovunque. Mentre Lavezzi andava a caccia dei difensori avversari, Edinson Cavani prendeva ogni toro per le corna, iniziando a segnare come un Matador. E quando poi due di quei tre tenori scomparvero, Hamsik rimase a bordo. Quando gli altri club hanno stretto i contatti con lui per acquistarlo, lui invece si è stretto in maniera più forte al resto del gruppo. E così i giocatori del Napoli guardarono avanti e fecero insieme un ultimo tentativo per fermare la corsa della Juventus e diventare, loro, i campioni d’Italia. Avrebbero vinto la Serie A. E lo avrebbero fatto con Hamsik capitano di quella squadra. Ma così non è andata.
Uno dopo l’altro, hanno buttato l’occhio a destinazioni diverse e più luccicanti. Hamsik ha scelto la Cina. E si è trasferito nella città di Dalian: perché c’erano pile di banconote che erano più spesse di altrove e pure perché aveva già dato prova all’Italia di quanto fosse formidabile come calciatore. Due anni dopo, è pronto per l’IFK Göteborg.
“Un trasferimento eccezionale”
Per chi è riuscito a riprendersi dallo shock [del vedere Marek Hamsik in Svezia, N.d.T], ecco alcuni spunti di riflessione. La finestra di calciomercato in Svezia è una delle poche che sono ancora aperte. La trattativa con lo Slovan Bratislava [che si è aperta prima di quella con l’IFK Göteborg, N.d.T] è andata in fumo. I Campionati europei sono dietro l’angolo. Questo è quanto. Questo è quanto, sì, ma c’è dell’altro. Marek Hamsik è il capitano della Slovacchia e nella storia della sua Nazionale lui è quello che ha segnato più reti e giocato più partite di chiunque altro. Tra tutti i centrocampisti offensivi che giocano in Europa, lui è tra i primi dieci. Il fatto che firmi per un club di Allsvenskan [la Serie A svedese, N.d.T] è un fatto sensazionale. Tutte le discussioni sulle modalità in cui possa essere inserito nel sistema di gioco, sul fatto che possa non bastargli una stagione intera per prendere confidenza col nuovo club, o sul fatto che la sua forma fisica non sia al top, sono sicuramente pertinenti ma secondarie. Questo è un trasferimento eccezionale, come un’esplosione all’interno del mondo dei Blåvitt [biancoblù, i colori dell’IFK Göteborg, N.d. T]. È la firma su un contratto che non dovrebbe essere di un club dell’Allsvenskan, a maggior ragione di un gigante dormiente come l’IFK Göteborg [incapace di replicare i successi in campo europeo del secolo scorso, in cui vinse 17 campionati nazionali, quattro Coppe di Svezia e due Coppe UEFA, nel 1981-82 e nel 1986-87, N.d.T].
Lui non è un calciatore sul viale del tramonto, né tantomeno una stella in procinto di estinguersi che ha lasciato la Cina. Marek Hamsik, 33 anni, soddisfa abbondantemente molti dei criteri per cui si può considerare la più grande bomba di calciomercato in entrata di tutti i tempi per il calcio svedese. Con la sua energia, la sua rabbia agonistica e il suo stile di gioco, è arrivato per giocare una sua prima partita a Örebro [sabato 10 aprile, esordio stagionale dell’IFK Göteborg in campionato. Ma Hamsik potrebbe saltare l’impegno per via di un infortunio al polpaccio, N.d.T] oppure andare in trasferta a Kalmar e ad Halmstad nel mese di maggio. Non dovrebbe nemmeno essere così, eppure a volte il pianeta Terra si restringe fino a diventare un pallone da calcio nel quale tutto trova un posto. E così i Blåvitt fanno un tentativo per acquistare Marek Hamsik, e Marek Hamsik dice “sì, grazie” per poter tornare in forma in tempo per i Campionati europei. E invece possiamo scrivere davvero che Hamsik è pronto per l’IFK Göteborg. Possiamo scriverlo ancora.
Tre domande a Marek Hamsik.
1) Perché ha scelto la Svezia?
Mi ha dato la grande opportunità di poter giocare in vista del Campionato europeo. L’IFK mi ha dato l’opportunità e io farò del mio meglio per la squadra.
2) Che cos’ha pensato dell’accoglienza che le è stata riservata?
Sono rimasto sorpreso, visto il momento di risposta globale alla pandemia, ma è stato magnifico incontrare i tifosi, mi piace il loro grande calore.
3) Come crede sia giocare sull’erba artificiale?
Se posso scegliere, preferisco sempre giocare sull’erba vera. Ma capisco il clima e quant’altro, dico che devo adattarmi.