Una selezione qualitativa degli stranieri può risolvere tranquillamente il problema.

di Anatolij Romanov – Championat.com, 02/09/2021
Traduzione di Andrea Passannante

https://www.championat.com/football/article-4444641-limit-na-legionerov-v-rpl-pochemu-ego-otmena-ne-navredit-sbornoj-rossii-mnenie.html?utm_source=copypaste

Nonostante il pessimo risultato della Nazionale russa a Euro 2020 e il continuo fallimento delle nostre squadre in Europa, la nuova stagione della Rossijskaja Prem’er Liga è iniziata con il vecchio limite sugli stranieri che possono militare nelle squadre di club [al momento della traduzione dell’articolo, il limite massimo di stranieri tesserabili da ciascuna squadra ammonta a otto, N.d.T]. Il dibattito in corso tra la Rfs [Rossijskij Futbol’nyj Sojuz, Unione calcistica Russa, N.d.T] e i leader dei club russi ancora non ha portato alla definizione della regola relativa alla partecipazione dei calciatori stranieri. E non è scontato il fatto che il Ministero dello Sport approverà la modifica del limite. Ecco una nuova dichiarazione su questo argomento, il ministro dello sport russo Oleg Matytsin:

«Il limite deve rimanere in vigore. Ma deve essere formulato in maniera tale da avere uno scopo ben preciso. Il suo formato può essere discusso e può riguardare la partecipazione dei calciatori alla squadra titolare, perché è improbabile che gli stessi club comprino giocatori stranieri per farli sedere in panchina. Dobbiamo considerare questo aspetto: se venisse rimosso il limite ai legionari e in tutti i nostri club giocassero gli stranieri, da chi sarebbe composta la Nazionale? Come potrebbero essere competitivi i nostri atleti?» [fonte: R-Sport, N.d.A].

I sostenitori del limite sui calciatori stranieri si dicono felici a parole e sostengono la causa negli interessi della Nazionale russa. In realtà, alcuni di loro si preoccupano solo dei propri interessi. Ad esempio, uno dei club del nostro campionato, che si oppone all’abolizione del limite, negli ultimi cinque anni ha venduto diversi giocatori russi per un totale di 25 milioni di euro. Ottimi affari per la dirigenza e per gli agenti dei calciatori. Ora immaginate cosa potrebbe succedere se la lega calcistica decidesse di riaprire le frontiere del mercato: a competere per i calciatori migliori della Russian Prem’er Liga non sarebbe più soltanto una limitata cerchia di club russi di alto livello, ma potrebbero acquistarli i club di tutto il mondo. Allo stesso tempo, però, club come Zenit San Pietroburgo, Krasnodar, Spartak Mosca o Cska Mosca non dovranno necessariamente pagare più del dovuto per acquistare i calciatori con il passaporto della Federazione Russa: niente impedirebbe loro di ingaggiare anche 20 stranieri.   

Ma riflettiamo sulla situazione della Nazionale russa. Ecco le principali tesi di coloro che sostengono il limite sul numero di stranieri nei club:

  1. [Con l’abolizione del limite, N.d.T] i candidati alla Nazionale della Russia si siederanno in panchina e non faranno esperienza.
  2. I giovani non avranno alcuna possibilità di essere titolari, e quindi di crescere.
  3. I calciatori russi, dopo aver lasciato le squadre più deboli, non raccoglieranno preziose esperienze nelle coppe europee.

Suonano dissonanti le parole del nuovo selezionatore della Nazionale russa, Valeri Karpin:

«Tutti conoscete il mio atteggiamento nei confronti del limite sugli stranieri. Non è cambiato dal 2008. Se [i giocatori di calcio russi, N.d.A] non vincono la concorrenza qui, dobbiamo lasciarli andare a giocare in Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia. E lasciare che vincano partite e trofei».

Per quanto riguarda il primo punto, tutto è chiaro. Se un calciatore non ha ambizioni, se è soddisfatto di ciò che ha ed è pronto ad accettare il ruolo di riserva, allora perché quel calciatore dovrebbe servire alla Nazionale russa? Quali obiettivi può raggiungere con lui la Nazionale? La perdita temporanea della titolarità non è un problema. Se un giocatore di calcio, grazie al processo di allenamento, è ben preparato, sarà in grado di giocare bene anche senza scendere in campo come titolare nella propria squadra di club. Ci sono molti esempi di questi, e il più fresco riguarda il nazionale svizzero Steven Zuber, che è diventato il miglior assistman del Campionato europeo. Nella Nazionale russa l’unico gol su azione in quel torneo lo ha segnato Aleksej Mirančuk, che pure non aveva un posto da titolare nell’Atalanta.

Se un giocatore ambizioso sente di regredire mentre sta in panchina, deve andare dove giocherà e vincere la concorrenza. Allora sarà in grado di aiutare la Nazionale. È sufficiente ricordare le carriere di alcuni dei nostri eroi della stagione 2008: Dmitrij Torbinskij, Roman Širokov, Pavel Pogrebnjak sono andati nelle divisioni inferiori, dove si sono affermati e hanno fatto progressi. Karpin ha ragione: crescere fino a diventare un giocatore titolare dell’attuale nazionale russa è possibile, anche partendo da campionati meno competitivi rispetto alla Russian Prem’er Liga. Pertanto, è un bene se i giocatori russi decidono di andare in altri club europei o in Pfnl [Pervenstvo Futbol’noj Nacional’noj Ligi, la Serie B russa, N.d.T]. Naturalmente per i nostri calciatori senza passaporto dell’Unione Europea è più difficile accedere ai campionati europei di alto livello. Ma ci sono gli esempi di Vjačeslav Karavaev, Nikolaj Komličenko e Stanislav Kricjuk, che, in un primo momento panchinari in Rpl, sono riusciti a raggiungere un alto livello attraverso i campionati di Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Portogallo.

Un altro esempio è la Nazionale finlandese, che ha superato la Russia nella fase a gironi di Euro 2020 e si è esibita meglio della nostra squadra nell’ultima Nations League. Se parliamo di calcio giovanile, i finlandesi hanno una situazione ancora peggiore della nostra. Tuttavia, fin dalla giovane età, i giocatori finlandesi cercano di massimizzare l’ambiente competitivo, e nessuno si arrabbia per il fatto che stiano andando in campionati dove hanno la possibilità di giocarsi un posto da titolare. Gli altri rimangono nella Veikkausliiga locale [questo è il livello della nostra Pfnl, forse un po’ più debole, N.d.A] e finiscono in Nazionale, a patto che vincano la concorrenza dei connazionali provenienti da campionati più competitivi di quello finlandese. Così, a Euro 2020, il principale difensore dei finlandesi è stato Daniel O’Shaughnessy, che milita nell’Hjk Helsinki.

Svezia, Ucraina, Polonia, Serbia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia sono sopra alla Nazionale russa nel ranking Fifa. Come mai? In questi paesi c’è una formazione giovanile unica ed eccellente? O è forse il fatto che i loro giocatori, fin dall’inizio della carriera, giocano in un ambiente competitivo, dove il ruolo di titolare o riserva viene conquistato sul campo [e non regalato, N.d.A] e i soldi se li guadagnano [e non li ricevono come se fossero dovuti, N.d.A]? Ovviamente la risposta è la seconda. Le persone si abituano al fatto che ogni allenamento, ogni partita è una lotta per l’esistenza sportiva.

«Quando giocavo nelle giovanili, mi sembrava che il limite sul numero di stranieri fosse qualcosa di buono, che aiutasse ragazzi come me a farsi strada. Ora sono convinto che non sia necessario. Il calcio non è una selezione naturale. Spesso i giovani giocatori con il passaporto della Federazione Russa sono costretti a giocare, anche se non vogliono o non possono. Una situazione molto rilassante… Il calciatore capisce che giocherà in ogni caso», sono le parole di Evgenij Šljakov, ex difensore del Tambov che ora gioca in Romania [all’Uta Arad, N.d.T], in un’intervista per Match TV. Una riflessione emblematica del pensiero dei calciatori russi.

Quando Leonid Fedun [proprietario dello Spartak Mosca, N.d.T] dice che è favorevole al limite, perché altrimenti perderebbe la motivazione a investire nel settore giovanile, sembra che il proprietario dello Spartak Mosca stia fingendo. In primo luogo perché c’è una regola Uefa che costringe la società a includere calciatori cresciuti nel club nella lista di giocatori eleggibili per la competizione, in modo che il settore giovanile non abbia un ruolo secondario. In secondo luogo, lo Spartak Mosca guadagna soprattutto quando i suoi giovani calciatori, che non si sono affermati in prima squadra, si trasferiscono in Pfnl [seconda divisione calcistica in Russia, N.d.T] o in altri club della Rossijskaja Prem’er Liga. In realtà, con l’abolizione del limite non cambierà nulla. Cosa impedisce alla dirigenza dello Spartak, anche senza il limite, di confrontarsi con l’allenatore per incoraggiarlo a dare fiducia ai giovani calciatori del settore giovanile? È una questione di filosofia del club. Non della lega.

Includere “artificialmente” i giovani nella formazione titolare significa auto-ingannarsi. Un calciatore promettente deve giocare al livello in cui è in grado di vincere la concorrenza, per proseguire la sua carriera. Arsen Zacharjan, a 18 anni, è pronto a dare alla Dinamo Mosca più di ogni calciatore straniero, quindi viene inserito nella formazione titolare. Al contrario, Vadim Karpov, che ha disputato 33 partite in nella formazione del Cska Mosca, a 19 anni non è ancora riuscito a trasformarsi in un candidato per il ruolo da titolare nella Russia. Per diventare un difensore affidabile almeno nella Rossijskaja Prem’er Liga, Karpov deve iniziare a giocare al suo livello.

I club non devono avere paura di mettere i nostri giocatori in situazioni di vera concorrenza. In questo modo, i calciatori diventeranno più forti e giocheranno con continuità. Come è successo a Magomed Ozdoev allo Zenit San Pietroburgo, che aveva calciatori stranieri come Matías Kranevitter e Hernani, tra gli acquisti più costosi per il club. Ma Sergej Semak [allenatore dello Zenit, N.d.T] non ha lasciato Ozdoev in panchina, considerando il russo più utile al gioco della squadra.

La Federazione Calcistica Russa ha finalmente proposto un limite in base alla qualità [dei calciatori, N.d.T]. Era ora! Bisogna lasciare che i club che partecipano alle competizioni europee ingaggino anche fino a 20 stranieri. Questi club, infatti, contribuiscono ugualmente a rafforzare l’immagine della Russia sulla scena internazionale, così come fa la nostra Nazionale. Mentre i club di medio livello e gli outsider di Prem’er Liga Russa che non hanno ambizioni di alta classifica e possibilità economiche per l’acquisto di calciatori stranieri forti, potranno garantire spazio ai calciatori russi. L’azienda Hypercube [che si occupa di innovazione in diverse aree di business, N.d.T] ha avanzato una proposta ragionevole per incoraggiare finanziariamente i club che rilasciano giovani, ovvero una tassa sui giocatori che provengono dall’estero. E non bisogna temere che i club di medio livello e gli outsider si indeboliscano a causa della perdita di stranieri, perché i giocatori russi che siedono sulle panchine dei migliori club della Prem’er Liga russa prenderanno il loro posto. Le loro qualità sono equiparabili a quelle degli stranieri. Mentre i club principali si rinforzeranno in vista delle coppe europee.

Qualcuno ha avanzato l’ipotesi per cui i nostri calciatori principali, dopo aver perso il posto da titolare “garantito” nei club più importanti della Prem’er Liga russa, perderanno un vantaggio importante: la possibilità di giocare nelle coppe europee. In realtà, anche con il limite sugli stranieri attualmente in vigore, i risultati dei club russi in Europa nelle ultime stagioni hanno portato a questo scenario futuro: tra un paio d’anni perderemo tutte le nostre squadre in Champions League [ci sarà una squadra rappresentante della Prem’er Liga russa, che potrebbe non essere in grado di superare il turno di qualificazione contro il Benfica o il Monaco, N.d.A]. Una o due squadre prenderanno parte alla fase a gironi di Europa League, probabilmente attraverso i playoff. Tutto ciò significa che il livello delle squadre rivali in Europa non sarà superiore a quello dei principali club di Prem’er Liga qualora dovesse essere annullato il limite sul numero degli stranieri.  

In generale, mantenere in vigore la regola attuale sugli stranieri è una strada che non porterà da nessuna parte. E considerare l’abolizione del limite come una decisione che colpirà la Nazionale russa è una sciocchezza totale. L’abolizione totale delle restrizioni sugli stranieri sarebbe decisamente un bene, ma un limite sulla qualità degli stranieri è il migliore compromesso.  

(Per la traslitterazione dei nomi propri dall’alfabeto cirillico a quello latino è stato adottato il sistema scientifico. Si ringraziano l’autore e la testata Championat.com per la cortesia e la disponibilità)

Le cose belle si fanno sempre un po’ attendere … Come un gol al novantesimo

0