C’è tanto Paolo Rossi nella nuova puntata di Off The Post e non potrebbe essere altrimenti. Non manca però lo spazio per due deliziosi fantasisti come Okocha e Ben Arfa e per la vendetta di Gullit, per lo scontro Messi – CR7 e per un bomber bulgaro dalla fine tragica. E poi il mestiere di chi scrive di calcio e lo strano destino del Beitar Jerusalem. Ecco i nostri 10 articoli calcistici preferiti della settimana.
“Se è vero – come è vero – che esiste un calcio italiano ‘pre-Sacchi’ e un calcio italiano totalmente diverso ‘dopo Sacchi’, è altrettanto logico parlare di un pre-Pablito e di un post-Pablito. È questa la teoria di Enzo Palladini che celebra Paolo Rossi su Sport Mediaset.
2 Il ricordo di Franco Cerilli
Nel Real Vicenza di Gibì Fabbri, Franco Cerilli era il fido braccio destro di Pablito, il suo raffinato uomo-assist. Arriva da lui un toccante ricordo raccolto da Alberto Facchinetti per Il Fatto Quotidiano.
3 Il simbolo di una generazione
Poco più di un epitaffio quello che Davide Ravan su La Notizia Sportiva ha dedicato a Paolo Rossi. Poche righe che però riassumono alla perfezione un calciatore diventato mito.
Il 31 ottobre del 1993 Ruud Gullit affronta il Milan da avversario dopo aver lasciato la squadra per una serie di litigi con Fabio Capello e vivrà una delle più belle domeniche della sua carriera, come racconta Jvan Sica su QuattroTreTre.
Anarchico, ribelle, imprevedibile: Jay Jay Okocha è uno dei calciatori africani più iconici degli ultimi decenni. Lo tratteggia molto bene Luca Pulsoni per Contrasti.
6 Come è cambiato il mestiere di chi scrive di calcio
Ai tempi di Brera nessuno vedeva calcio, c’era l’epica, non la conoscenza e la stampa era potentissima. Internet è stato un grande normalizzatore e, con poche notizie, tutto diventa un eterno talk-show. Da non perdere la riflessione sulla comunicazione calcistica di ieri e di oggi fatta da Mario Sconcerti sul Corriere della Sera.
“La ragione per cui vale la pena seguire Ben Arfa, credere ancora una volta in lui – l’ultima volta? – è proprio quella sensazione di attesa che lo accompagna, l’aspettativa di qualcosa di eccezionale e improvviso che può succedere ogni volta che tocca palla”. Parole di Daniele Manusia che su L’Ultimo Uomo dedica un ritratto del giocatore del Bordeaux.
Martedì è tornato lo scontro tra Messi e Cristiano Ronaldo, il duello simbolo dell’epoca attuale. L’argentino icona eccezionale di una squadra che considera il collettivo più importante dei singoli. Il portoghese brand dello sport nell’era della popolarità globale e della riproducibilità via social. Li analissa per Fanpage Alessandro Mastroluca.
Se chiedete a qualunque appassionato di calcio a tutte le latitudini di citarvi il più forte calciatore bulgaro di tutti i tempi la risposta sarà univoca: Hristo Stoichov. Non in Bulgaria però, dove tutti citeranno Georgi Asparuhov. Un campione dalla fine tragica narrato da Remo Gandolfi su Il Nostro Calcio.
10 Dal razzismo al proprietario arabo: rivoluzione al Beitar Jerusalem
Il Beitar Jerusalem è la squadra più a destra d’Israele, nota per la forte vocazione nazionalista dei suoi tifosi, i cori xenofobi e gli episodi di violenza. Eppure, da qualche anno la società sta provando a combattere questa cattiva fama e adesso il club sta per passare nelle mani di un proprietario arabo. Lo spiega Valerio Moggia su Minuti di Recupero.